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COMUNICATO STAMPA del 21/11/2018

L’incontro promosso dall’Ufficio Scolastico Territoriale presso il Liceo “Piazzi-Perpenti” di Sondrio dal titolo “Habent sua fata libelli”

 

 

Direzione Generale
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COMUNICATO STAMPA

 Agli organi d’informazione

(Comunicato 21/11/2018)

 

“Habent sua fata libelli”. È questo il titolo della lezione-dibattito che stamattina, mercoledì 21 novembre 2018, ha visto salire “in cattedra” al Liceo “Piazzi-Perpenti” di Sondrio Sua Eccellenza Monsignor Jean Luis Bruguès, archivista e bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa. Nel corso della mattinata di approfondimento rivolta agli studenti delle classi terminali del Liceo Classico (terza, quarta e quinta) è intervenuto anche il Dirigente dell’Ufficio Scolastico, Fabio Molinari, che ha tracciato ai ragazzi un quadro sul ruolo dei testi scritti “Dalla pergamena al libro: breve storia della scrittura”.A fare gli onori di casa il Dirigente Angelo Grassi, che ha ringraziato Monsignor Jean Luis Bruguès per essere intervenuto e aver condiviso la propria lezione con gli studenti del Classico che, tra l’altro, ha voluto conoscere personalmente uno ad uno prima di rispondere alle loro domande e curiosità.

DALLA PERGAMENA AL LIBRO

 «Discutere di libri può sembrare una cosa un po’ scontata o fuori di moda ma oggi più che mai credo sia necessario parlarne poiché, utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione, spesso rischiamo di dimenticarci che la nostra civiltà è culturalmente basata sul libro scritto – ha spiegato ai ragazzi il Dirigente dell’UST di Sondrio, Fabio Molinari –. La storia del libro è lunga e interessante: dalle tavolette di cera, primo supporto di scrittura, al papiro, passando per la pergamena, per arrivare alla nascita della stampa a caratteri mobili. Pensate che il testo più antico conservato presso la biblioteca Vaticana è un papiro risalente al 180 D.C; uno strumento scrittorio interessante che però aveva alcune limitazioni: era costoso e comportava lo scrivere su fogli lunghissimi che per praticità venivano arrotolati attorno ad un “umbilicus”. Catullo ci ha fornito diverse notizie su come fossero formulati tali papiri. La nascita della stampa ha comportato di pari passo una maggiore possibilità per la gente di accostarsi alla lettura e quindi alla cultura. Tra il ‘700 e l’800 nasce poi la filologia: quella disciplina che, partendo dalle varie edizioni di una determinata opera, cerca di arrivare a ricostruire il testo più vicino all’originale. Tra gli strumenti utilizzati dai filologi per ricostruire un testo ci sono l’”usus scribendi” e la “lectio difficilior” secondo cui, in caso di contrasti all’interno dei manoscritti, tenderà a scegliere le espressioni più diffuse nelle opere dell’autore e quelle più facilmente comprensibili. Qualunque dei nuovi mezzi d’informazione non potrà mai sostituire la meraviglia del libro e tutta la fatica profusa da chi li ha fatti arrivare fino a noi».

“PROCURATEVI DEGLI AMICI”

«Sperimentare un’amicizia è parte del vivere bene e del pensare bene– ha spiegato ai ragazzi Sua Eccellenza Monsignor Jean Luis Bruguèsnel corso del suo intervento appositamente intitolato “Procuratevi degli amici” –. L’amico è colui a cui noi concediamo di dare un’occhiata al retrobottega oscuro della nostra personalità. Con lui ci si confronta, si ha reciproca fiducia, si fanno progetti assieme, si condividono sogni. Il fatto stesso di potersi fidare, senza la paura di essere giudicati, è già un buon rifugio contro l’ostilità del mondo. Rimane da chiedersi: dove trovare degli amici? I veri amici si scelgono liberamente durante tutta l’arco del proprio cammino. A volte si dice che è la vostra età quella delle “grandi amicizie”: non fatevi sfuggire queste occasioni».

«Ma ci sono anche gli amici del passato che aspettano solo un nostro segnale per intervenire nella nostra esistenza: i maestri e gli autori – ha proseguito Sua Eccellenza –. Quando papa Benedetto XVI mi nominò archivista e bibliotecario del Vaticano, mi confidò che, se non fosse stato eletto al seggio di Pietro, quello sarebbe stato l’incarico dei suoi sogni. E aggiunse: “Le affido i tesori della Chiesa”. Un’affermazione che può suonare strana: i veri tesori della Chiesa sono in primo luogo i santi, i sacramenti, o eventualmente i poveri. Eppure non è affatto ingiustificata. Lo scrittore latino Terenzio scrisse: “Nulla che sia umano mi è estraneo”. Questo è ancora più vero per la Chiesa: in tutte le sue molteplici sfaccettature, l’umano le parla di Dio, perché l’umanità è stata creata a Sua immagine e somiglianza. Si può allora vedere nella nostra biblioteca la memoria non soltanto della Chiesa, ma dell’umanesimo tout court».

«Ma qual è il futuro del libro? È lecito chiederselo, da quando l’informatica ci permette di avere accesso a tutte le informazioni del mondo. Ho ben presenti i vantaggi immensi portati dalla digitalizzazione ma il rapporto con l’informatica è freddo, utilitaristico; ci si attendono risposte veloci. Il libro invece è un amico affettuoso – ha concluso –. Ecco, vi invito a considerare un libro nella sua fisicità: il profumo, la struttura, la forma, la superficie, il posto che occupa nella nostra biblioteca e quello che occupa nel nostro cuore».

FM/fn
Francesca Nera
Referente per le attività di comunicazione UST Sondrio
345-2119524