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Auguri di Natale del Dirigente Ufficio Scolastico Territoriale

Messaggio con gli Auguri di Natale del Dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Sondrio, Fabio Molinari

 

 

Direzione Generale
Ufficio XIII – Sondrio
Via Donegani, 5 – 23100 Sondrio
Posta Elettronica Certificata: uspso@postacert.istruzione.it

 

 

Ai Dirigenti Scolastici

Ai Docenti

Al Personale

Agli Studenti

Alle OO. SS della Scuola

Alle Istituzioni

Ai mezzi di comunicazione

 

 

Sondrio, 17 dicembre 2018

 

Carissimi,

quest’anno ho il privilegio di trascorrere il primo Natale come Dirigente dell’ Ufficio Scolastico di Sondrio, a quasi un anno dal mio insediamento. Sono felice di essere venuto tra voi e di aver potuto iniziare a condividere una parte di un cammino che, spero, possa essere lungo e fruttuoso. Ho cercato di mettermi a servizio di tutti, secondo i miei mezzi e le mie possibilità, con i pochi pregi ed i molti difetti che fanno parte della mia persona. Ho trovato un’accoglienza straordinaria da parte di tutti, ben superiore ad ogni mia aspettativa. Mi sono subito sentito parte di una famiglia che va oltre la scuola abbracciando tutte le Istituzioni che si trovano in questa splendida terra, sia pubbliche che private.

Ho gioito con voi ed ho sofferto con voi in questi mesi. Ma il Natale che sta arrivando ci offre un invito alla speranza, alla fiducia, alla collaborazione. A prescindere dal credo religioso di ognuno, tutti avvertiamo questo periodo carico di un’atmosfera particolare, che lo rende tanto diverso dal resto dell’anno.

Questa atmosfera deve essere il punto di partenza perché anche la scuola cerchi di rinascere con nuove idee, progetti, iniziative, senza dimenticare ovviamente il tempo passato.

Cerchiamo di guardare sempre avanti, anche se spesso è difficile, complesso, forse apparentemente impossibile. Ma i nostri occhi sono fatti per guardare avanti, non per voltarci indietro. Con l’amicizia, la reciproca vicinanza, la solidarietà, dobbiamo ogni giorno sostenerci a vicenda perché la tristezza non ci abbatta e gli insuccessi non ci fermino.

In queste occasioni gli auguri possono risultare banali, scontati, persino stucchevoli. Forse sarebbe meglio non farli e tacere. Per questo, ho deciso di prendere spunto, in questo mio breve messaggio, dalle parole di un Vescovo morto ormai 15 anni fa, di cui mi è capitato di leggere qualcosa che mi ha profondamente toccato: si chiamava Antonio Bello, detto don Tonino, nominato Vescovo di Molfetta e morto non ancora 60enne a causa di un male incurabile. Così scriveva in occasione del Natale:

“Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!

Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio. Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate. [….]Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.[….] I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.[…] I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi”.

Questi auguri, che valgono allo stesso modo per i credenti e per i non credenti, per i cristiani e per coloro che professano altre religioni, tanto sono forti nel richiamarci a vivere secondo un’etica ed una morale da persone corrette e oneste, li rivolgo a me per primo ed a ciascuno di voi.

La speranza non ci abbandoni in questo anno che muore!

 

Con affetto

Fabio Molinari