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«Costruiamo ora un cielo più pulito e una terra più sana»

Il messaggio del vescovo di Cremona monsignor Antonio Napolioni durante il convegno “Sviluppo umano e ambiente” organizzato dall’Ufficio Scolastico Territoriale
Questa mattina relatori in sala Maffei anche i docenti Sara Bornatici e Franco Giudice accanto al dirigente scolastico con delega all’Educazione ambientale Laura Parazzi

 

Cremona, 13 dicembre 2019
 

L’enciclica Laudato si’ dl Papa Francesco come esortazione ad adottare un approccio di ecologia umana integrale; il green marketing come opportunità per la formazione di consumatori consapevoli e responsabili; la scuola e le agenzie educative come strumenti essenziali per lo sviluppo di una coscienza sostenibile nelle nuove generazioni. Sono i temi affrontati nel corso del convegno, organizzato dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Cremona in collaborazione con la Fondazione Lombardia per l’Ambiente e con il sostegno di Cogeme, che si è tenuto questa mattina nella sala Maffei della Camera di Commercio di fronte alla platea degli studenti degli istituti secondari della città. 

Il vescovo di Cremona, monsignor Antonio Napolioni, si è soffermato sul ruolo della Chiesa nella promozione di messaggi orientati alla tutela dell’ambiente: «La Chiesa è per sua natura convocazione, perché ognuno di noi è chiamato alla vita, chiamato per nome, chiamato all’incontro e alla relazione – ha affermato il vescovo -. Nell’enciclica Laudato si’ il Santo Padre si richiama esplicitamente alla missione di Francesco d’Assisi, che ha scelto madonna povertà e ha esaltato la bellezza del creato. In San Francesco si legge la grande eco di Gesù nella storia, tanto che il nome scelto da Papa Bergoglio è stato per molti uno shock nel suo essere tributo agli ultimi, ai poveri, all’essenziale. Per questo motivo invito tutti i giovani a scoprire l’attualità di Francesco, autentico ecologista innamorato di Cristo e della vita». Monsignor Napolioni si è concentrato sul focus dell’enciclica francescana del Pontefice, dedicata alla cura della casa comune: «La casa rappresenta il nido e l’identità. E ogni casa deve essere costruita tenendo conto del contesto ambientale: penso a chi ha fabbricato nelle zone sismiche da cui io stesso provengo, a chi ha realizzato abitazioni alle pendici dei vulcani o nelle golene, a chi ha cementificato isole incontaminate. Oggi è il tempo della cura. Dell’ambiente ma anche di noi stessi e dei nostri affetti, perché curare significa umanizzare i rapporti che viviamo». Il vescovo, ispirandosi al concetto di ecologia integrala di Papa Francesco, ha osservato: «Il verde è bello verde, ma non è l’arcobaleno. Non può essere esasperato dimenticando le esigenze della vita umana. Penso, ad esempio, al caso dell’ulva di Taranto: la salute e l’ambiente vanno tutelati al pari del lavoro degli operai, in un progetto umano, sociale e politico in cui tutti questi elementi convergano armonicamente». Monsignor Napolioni ha concluso il suo intervento con un’esortazione agli studenti: «Il nome cristiano del futuro è avvento, lo spazio dell’avventura della vita, illuminato dalla buona notizia di cieli nuovi e di terra nuova. Il Signore ci ha detto di costruire ora con lui almeno un cielo più pulito e una terra più sana». 

Laura Parazzi, dirigente scolastico delegato dell’Ufficio Scolastico Territoriale per l’Educazione ambientale, ha sottolineato anche a nome del provveditore Fabio Molinari l’importanza dell’istituzione scolastica nello sviluppo di azioni di cittadinanza ambientale. La responsabile dell’area Service Learning e Green Marketing dell’Alta Scuola per l’Ambiente dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Sara Bornatici, ha dimostrato come «il green marketing sia in grado di migliorare la reputazione aziendale, generare fidelizzazione e educare i clienti a una nuova cultura della sostenibilità» prima di spiegare come «essere consumatori attenti rappresenti sempre di più un vero e proprio orientamento etico». il professore di Storia della Scienza all’Università degli Studi di Bergamo Franco Giudice, dopo aver evidenziato l’urgenza di un «coordinamento a livello internazionale delle misure a difesa del clima» ha incitato i ragazzi in platea a «essere cittadini consapevoli e informati, che sanno dove vivono» in quanto «i tempi cambiano e anche noi cambiamo con essi». 

Matteo Fumagalli, presidente della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, ha dichiarato: «Siamo lieti e orgogliosi di aver potuto realizzare un libro, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia, dedicato ai temi della sostenibilità a partire dall’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco. Lo scopo del progetto editoriale è stato proprio quello di approfondire i rapporti tra uomo e natura in chiave di sostenibilità ambientale, partendo dalle riflessioni contenute nell’enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, con la speranza che la sua lettura possa servire a dare un contributo importante e di valore soprattutto ai giovani. Per questa ragione abbiamo deciso di distribuirlo nelle scuole a supporto degli educatori e a tutti quelli che operano nel settore culturale e politico».
 
 

Per contatti e informazioni
Riccardo Maruti – collaboratore per la Comunicazione dell’UST: 328/0564232